Mehlì non ricorda bene il suo passato. Le sue memorie spesso confondono realtà e sogno in una cosa sola. Un momento tutto è vivido e realistico, il momento dopo ogni cosa svanisce in un soffio. Se c'é però una cosa che ricorda bene, è il passaggio netto tra prima e dopo. Un passaggio che per la fata ha un nome: Leosin Erlanthar. Questo giovane, ma saggio monaco mezzelfo è uno dei pochi umanoidi che non abbia mai cercato di rapirla o sfruttarla per studiare i poteri del popolo della Selva Fatata. Tutto quello che oggi Mehlì conosce e in qualche modo ricorda, lo deve a Leosin. Grazie a lui sa di essere stata catturata mentre si era esposta troppo nei pressi di una strada dove era semplicemente intenta a fare qualche dispetto con le altre fate. Sempre grazie a lui è potuta tornare a casa dove ha ripreso la sua vita pacifica... se non fosse che ogni tanto Mehlì perde il controllo. Non era così prima, ma è così adesso. Qualcosa di nuovo ruggisce nel cuore della piccola fata, qualcosa di incontrollabile, pieno di rabbia feroce e assetato di violenza.
Per la maggior parte del tempo, Mehlì è la tipica fatina piena di gioia e felicità, ma di tanto in tanto un'ombra passa sul suo volto. I suoi occhi rivelano una follia assassina mentre il suo sorriso fa tremare le gambe a chi lo vede. Le sue simili hanno così iniziato ad evitarla emarginarla, preoccupate che possa essere contagiosa, se non proprio pericolosa. Mehlì non se ne cura troppo, il solo fatto di essere di nuovo libera le basta per apprezzare la vita. Inoltre, non ha così tanta voglia di tornare sul piano materiale dopo quanto successo. A breve tuttavia dovrà farlo ancora una volta. Leosin le ha di recente inviato un messaggio urgente chiedendole di raggiungerlo in un piccolo paesino chiamato Greenest per aiutarlo con una faccenda. L'idea di tornare sul piano materiale la preoccupa, ma Mehlì sa bene che è ora di ripagare il suo debito.
Gli altri membri della compagnia
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